Abolizione dell’ora di religione, Piacente, la solita propaganda politica in prossimità delle elezioni.
Abolizione dell’ora di religione, Piacente, la solita propaganda politica in prossimità delle elezioni politiche.
Favilla, conferma della cecità di quella politica che non fa bene al paese? Saranno i posteri a giudicare.
Non passano inosservate le affermazioni di talune nuove “forze” politiche riguardo le proposte per la scuola del proprio partito o coalizione.
“Come al solito, in prossimità delle elezioni politiche, afferma l’Avv. Attilio Piacente, segretario nazionale del FeNSIR-SAIR, ecco che spuntano fuori discorsi e proposte di legge acchiappavoti, o acchiappa visibilità, e non si può non far notare la prima cosa: mancanza di rispetto dei lavoratori! E già, perché Irc si o Irc no, bisogna sempre ricordarsi che si tratta di persone, ormai quasi tutti laici, lavoratori, laureati e specializzati in una materia che si è confermata quale disciplina formativa, orientata e basata sul rispetto dell’”altro”, perché le diversità culturali sono una ricchezza per qualsiasi paese civilizzato!
Ed allora questi politici mostrano tutta la loro “fragilità” culturale e a volte anche la loro vera e propria ignoranza (nel senso che non sanno come funziona l’ora di religione, ma ne parlano!) allorché “dimenticano” che sia nella scuola dell’infanzia che nella primaria, nonché nella secondaria di primo e secondo grado, tale ora è sempre facoltativa e l’istituto di avvalersi o meno esiste ormai da quarant’anni. Ignorano che la percentuale più alta si raggiunge proprio in tali fasce di età (infanzia, primaria e secondaria di primo grado), il che significa che le famiglie “gradiscono” che i loro figli frequentino l’ora di Irc.
Favilla, segretario generale della Federazione Nuovi Sindacati Istruzione e Ricerca, non lascia perdere l’occasione per sottolineare come la proposta di abolire l’IRC nel primo ciclo non fa altro che dimostrare che qualche cosa non va per il giusto verso. Non si ha contezza nemmeno dei numeri che ci stanno dietro, uomini e donne, laiche e laici che con l’IRC non solo hanno portato nella scuola la passione per l’insegnamento e lo dimostrano i dati percentuali degli avvalentisi, ma anche che sono dei lavoratori, migliaia di lavoratori, parliamo di 18000 docenti del primo ciclo, con rispettive famiglie a cui ognuno di loro deve garantire serenità. Inoltre di questi 18000 oltre 11000 sono ancora con un contratto a tempo determinato. Che fine farebbero? Certe affermazione non forse conferma di quella politica che non fa bene al Paese? Saranno i posteri a giudicare, conclude Favilla.
Conclude Piacente: “Ed allora, prima di tutto il rispetto per questi lavoratori che come me hanno dovuto aspettare più di 20 anni per essere di ruolo, o che nonostante insegnino da diversi anni (10,15), ancora non lo siano! Vista e considerata la proposta di legge di riforma della scuola, nel programma politico di Possibile, la formazione politica di Civati e Brignone, oggi come oggi, 19 agosto 2022 mi verrebbe voglia di lanciare una provocazione: ma perché non rendere tutte le materie scolastiche, al pari dell’Irc, facoltative?
Ufficio Stampa
FeNSIR-SAIR