Mese: Aprile 2025

RSU nella scuola: tra rappresentanza e clientelismo. Più ombre che luci di un sistema da ripensare

Ogni tre anni, il personale scolastico è chiamato a eleggere le RSU – le Rappresentanze Sindacali Unitarie – un passaggio che dovrebbe essere l’emblema della democrazia interna e della tutela collettiva. Eppure, dietro la facciata formale, il meccanismo si sta sempre più trasformando in un terreno fertile per il clientelismo, svuotando di senso la funzione originaria delle RSU.

Molti dei candidati non si avvicinano alla rappresentanza sindacale per convinzione o per spirito di servizio, ma perché inseriti in lista al solo scopo di portare numeri alla sigla storicamente rappresentativa. Non sanno nemmeno cosa significhi essere rappresentanti sindacali, non conoscono i diritti, i doveri, né tantomeno hanno idea di come si strutturi un’attività sindacale seria. E spesso non interessa loro saperlo. Sono candidati “fantoccio”, scelti per garantire visibilità alla sigla più grande, non per rappresentare davvero i lavoratori.

La Fensir, sceglie di non scendere a compromessi. Il segretario generale, Favilla, racconta un retroscena preoccupante:

“Nelle settimane antecedenti la presentazione delle liste, a seguito di un nostro comunicato nelle scuole, abbiamo ricevuto molte telefonate da personale docente e ATA che ci chiedeva quali vantaggi avrebbero avuto candidandosi con noi. Abbiamo spiegato chiaramente che avremmo offerto supporto con la formazione, ma non certamente con altro. A parte qualcuno che ci ha chiesto addirittura un compenso economico per il ruolo di RSU – affermando che la sigla X e Y lo offrivano ai loro candidati – molti ci hanno riferito che, se si fossero candidati e ottenuto il seggio, avrebbero avuto in cambio permessi sindacali. Non per svolgere attività sindacale a scuola o in sede, ma semplicemente per farsi i fatti loro. Siamo rimasti senza parole”.

I numeri parlano chiaro: 12 giorni l’anno, 5 a bimestre

Il quadro normativo, all’apparenza chiaro, viene in realtà aggirato con molta disinvoltura. Secondo l’Accordo Collettivo Quadro del 4 dicembre 2017, per i docenti, che sono tenuti a garantire la continuità didattica, i permessi sindacali retribuiti non possono superare i 12 giorni lavorativi l’anno, con un massimo di 5 giorni per bimestre. Eppure, in molti casi, questo limite viene  “interpretato” in modo creativo grazie alla complicità di alcune dirigenze o all’assenza di controlli.

Nel caso del personale ATA, non essendoci vincoli legati alla didattica, il limite massimo non è rigidamente fissato, ma anche qui si assiste spesso a un utilizzo distorto dei permessi, svincolato dalle reali esigenze sindacali e più vicino a un benefit personale che a un diritto collettivo.

Rappresentatività: la finta democrazia che diventa monopolio

Ma il vero nodo della questione è il meccanismo della rappresentatività sindacale: un sistema autoreferenziale che impedisce di fatto ai sindacati non rappresentativi di accedere agli stessi strumenti di propaganda e presenza nelle scuole. Una prassi che nasce da un’errata e distorta interpretazione della Legge 300/1970 (Statuto dei Lavoratori), dove i sindacati che già detengono la maggioranza dei numeri continuano a scrivere le regole… a proprio esclusivo vantaggio.

Questo meccanismo si è trasformato in una casta blindata, che impedisce il pluralismo e la reale concorrenza di idee. Chi è fuori dalla rappresentanza formale viene sistematicamente escluso da spazi, comunicazioni, assemblee. “Una logica di controllo e chiusura che ha più del mafioso che del democratico” afferma Favilla.

Chi controlla il meccanismo, controlla anche l’accesso alla partecipazione. E così i sindacati storici consolidano il potere con dinamiche autoriproducenti, tagliando fuori le voci alternative, spesso più competenti e autenticamente impegnate.

I candidati Fensir: convinzione e responsabilità

In questo scenario distorto, i candidati RSU della Fensir si distinguono nettamente: partecipano alle elezioni non per convenienza o per ottenere vantaggi personali, ma per vera convinzione del ruolo che andranno a ricoprire. Sono persone formate o che verranno formati, consapevoli, che scelgono di impegnarsi per dare voce ai colleghi e per costruire una rappresentanza sindacale credibile, pulita e coerente con i principi dello Statuto dei Lavoratori.

La Fensir vuole spezzare questo cerchio vizioso. Basta con il sindacalismo che sopravvive solo per proteggere se stesso, che distribuisce permessi come ricompensa e che zittisce chi dissente. Basta con la rappresentanza ridotta a poltrona, con un pluralismo solo sulla carta.

Il sindacato deve tornare ad essere lotta, voce, coraggio. E chi vuole davvero difendere i lavoratori deve poterlo fare anche fuori dai circuiti blindati della rappresentatività. Perché il consenso si conquista con le idee e con la presenza, il servizio e la dedizione non con i numeri blindati. È tempo di un sindacato libero, trasparente e soprattutto senza padrini.

Stipendi dei docenti di religione: dal 2025 assenti voci retributive per gli incaricati annuali senza ricostruzione di carriera

Il FENSIR–SAIR denuncia una disparità retributiva sistematica a danno dei docenti di religione incaricati annuali senza ricostruzione di carriera

Da febbraio 2025, nei cedolini stipendiali di numerosi docenti di religione incaricati annuali senza ricostruzione di carriera, risultano assenti alcune voci retributive previste dal contratto collettivo nazionale. L’anomalia, riscontrata in diverse regioni, riguarda esclusivamente i docenti con contratto a tempo determinato che non hanno ancora ottenuto il riconoscimento della carriera pregressa.

Nei cedolini dei colleghi con analogo inquadramento (KR08) ma con ricostruzione di carriera già effettuata, le stesse voci risultano regolarmente presenti. Il FENSIR–SAIR, sulla base di numerose segnalazioni ricevute, ha attivato le necessarie interlocuzioni con la Ragioneria Generale dello Stato e il sistema NoiPA del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Voci stipendiali assenti

L’analisi dei cedolini mostra la completa assenza, per gli incaricati annuali senza ricostruzione di carriera, delle seguenti voci:

  • Indennità di vacanza contrattuale: prevista in attesa del rinnovo contrattuale, non compare da febbraio 2025.
  • Anticipo rinnovo CCNL 2022–2024: anche questa prevista ma non compare sui cedolini.

Si evidenzia inoltre che la voce “Esonero contributivo IVS” (cuneo fiscale), applicata fino al 2024, è stata rimossa per tutti i dipendenti pubblici a partire dal 2025, e non costituisce quindi una discriminazione specifica ma generalizzata e penalizzante.


Disparità tra profili uguali

Le differenze riscontrate determinano una riduzione significativa dello stipendio netto mensile, che colpisce solo i docenti di religione incaricati annuali privi di ricostruzione di carriera, pur svolgendo le stesse funzioni e avendo lo stesso inquadramento dei colleghi stabilizzati.

VoceCon ricostruzione di carrieraSenza ricostruzione di carriera
Indennità vacanza contrattualePresenteAssente
Anticipo rinnovo CCNLErogatoNon erogato

L’intervento del FENSIR–SAIR

A seguito delle segnalazioni ricevute, il FENSIR–SAIR ha formalmente chiesto chiarimenti agli uffici preposti. La Segretaria Nazionale, Mariangela Mapelli, ha dichiarato:

“Dopo diverse segnalazioni da parte dei colleghi di religione incaricati annuali, abbiamo provveduto a segnalare alla Ragioneria Generale dello Stato l’anomalia, così anche al sistema NOIPA del Ministero delle Finanze. Riteniamo che l’errore sia diffuso e non percepito e come organizzazione vogliamo intervenire affinché venga riconosciuto quanto legittimamente spettante.”

Il sindacato ha richiesto:

  • Il ripristino delle voci stipendiali mancanti;
  • Il riconoscimento degli arretrati maturati;
  • Una verifica tecnica centralizzata da parte del sistema NoiPA.

Nota sul taglio del cuneo fiscale

Il 2024 è stato contraddistinto da un aumento temporaneo degli stipendi netti, dovuto all’applicazione del taglio del cuneo fiscale previsto dalla legge di bilancio. Tuttavia, da gennaio 2025, tale misura non è più applicata, e ciò ha comportato un abbassamento generalizzato del netto in busta per il personale della scuola.

In merito, il Segretario Generale FENSIR, Giuseppe Favilla, ha dichiarato:

“Dopo un anno, il 2024, nel quale il taglio del cuneo fiscale ha dato una falsa illusione di uno stipendio più elevato, da gennaio 2025, ci ritroviamo con uno stipendio di circa 100 euro in meno, senza un rinnovo contrattuale decente ma di un anticipo che, da un’analisi del nostro centro studi, risulta essere già il 70-80% di quanto sarà erogato con il rinnovo contrattuale. Altro che rinnovo, più che altro si tratta di elemosina.”

Il sindacato sottolinea come il ritardo nel rinnovo contrattuale e la fine delle agevolazioni fiscali stiano penalizzando in particolare le fasce di personale più fragili, come gli incaricati annuali senza carriera, il personale ATA e i docenti a tempo determinato in generale.

Il FENSIR–SAIR continuerà a monitorare la situazione e a tutelare i docenti coinvolti. L’obiettivo è il ripristino della parità retributiva per tutti i lavoratori inquadrati nello stesso profilo, indipendentemente dalla stabilità contrattuale o dalla ricostruzione di carriera.

Il sindacato invita tutti i docenti di religione incaricati annuali senza ricostruzione di carriera a verificare i propri cedolini e a segnalare eventuali anomalie alle sedi FENSIR–SAIR di riferimento.

Graduatorie GPS 2025: al via l’inserimento negli elenchi aggiuntivi alla I fascia

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha ufficializzato, con il D.M. n. 26 del 19 febbraio 2025, l’apertura delle funzioni per la presentazione delle istanze di inserimento negli elenchi aggiuntivi alla I fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS) e nelle corrispondenti graduatorie di istituto di II fascia.

📅 Quando presentare la domanda?
Le funzioni telematiche saranno disponibili dal 14 aprile (ore 9:00) al 29 aprile 2025 (ore 23:59).

📌 Chi può presentare domanda?
Possono presentare istanza gli aspiranti che conseguiranno entro il 30 giugno 2025:

  • l’abilitazione all’insegnamento,
  • la specializzazione sul sostegno,
  • oppure titoli nei metodi didattici differenziati (Montessori, Pizzigoni, Agazzi).

Chi conseguirà il titolo dopo il 29 aprile ma entro il 30 giugno 2025, potrà iscriversi con riserva, da sciogliere poi comunicando il conseguimento del titolo dal 16 giugno al 3 luglio 2025.

📄 Gli aspiranti con titolo conseguito all’estero dovranno indicare:

  • gli estremi del provvedimento di riconoscimento del titolo,
    oppure
  • la domanda di riconoscimento presentata all’ufficio competente, per essere iscritti con riserva.

📌 Ulteriori dettagli:

  • Chi è già iscritto nelle GPS al 24 giugno 2024 deve presentare domanda all’Ambito territoriale già indicato.
  • I nuovi aspiranti o chi cambia classe di concorso dovrà indicare fino a 20 istituzioni scolastiche per l’inserimento nelle relative GI di II fascia.

Hai bisogno di supporto per la compilazione della domanda?

Fensir e il sindacato docenti SADOC sono a disposizione per assistenza personalizzata nella procedura di inserimento.

📧 Email: docenti@sadoc.it
📱 Telefono :
351 3160276 – 329 2296336 (dal 15 aprile in poi)

Non aspettare l’ultimo momento: contattaci e prenota il tuo appuntamento!

SCARICA LA NOTA

Graduatorie ATA III Fascia: dal 28 aprile al 9 maggio l’inserimento della CIAD – Fensir pubblicherà un tutorial per la procedura

Gli aspiranti inseriti con riserva nelle graduatorie di terza fascia del personale ATA per il triennio 2024/2027 potranno procedere con lo scioglimento della riserva legata al conseguimento della Certificazione Internazionale di Alfabetizzazione Digitale (CIAD) a partire dal 28 aprile e fino al 9 maggio 2025, come indicato nella nota ufficiale del Ministero dell’Istruzione e del Merito (n. 87837 del 10 aprile 2025).

📌 Obbligo della CIAD e scadenza
La CIAD è richiesta per tutti i profili ATA, tranne quello di collaboratore scolastico, e rappresenta un requisito obbligatorio ai sensi del CCNL Istruzione e Ricerca 2019/2021. La certificazione deve essere ottenuta entro il 30 aprile 2025. Non saranno accettate certificazioni conseguite dopo questa data. Se il rilascio formale non fosse ancora avvenuto, è possibile inserire la data in cui è stato sostenuto l’esame, purché entro la stessa scadenza.

📌 Come si presenta la dichiarazione
L’inserimento della certificazione avverrà tramite la piattaforma Istanze Online (POLIS). I candidati dovranno accedere con SPID, CIE o credenziali abilitate e indicare:

  • data del conseguimento o dell’esame;
  • ente certificatore;
  • ulteriori dati richiesti per verificare la validità e l’accreditamento dell’ente presso Accredia.

📌 Fensir supporterà i candidati con un tutorial
Per accompagnare gli aspiranti in questa delicata fase, Fensir predisporrà un tutorial che illustrerà passo dopo passo la procedura da seguire su Istanze Online. Il materiale sarà disponibile nei prossimi giorni attraverso i canali ufficiali dell’organizzazione e potrà rappresentare un valido aiuto per evitare errori nell’invio della dichiarazione.

NON HAI ANCORA LA CIAD?

Con noi puoi conseguirla entro il 30 aprile, segui questi semplici passaggi:

  1. Personale ATA con contratto al 30 giugno o al 31 Agosto, delega sindacale scarica CLICCA QUI
  2. Personale Aspirante ATA o Docente inserito nelle Graduatorie ATA con contrato al 30 giugno o al 31 agosto, delega sindacale delega sindacale scarica CLICCA QUI e versamento di € 35,00 sul conto corrente intestato a Fe.N.S.I.R. IBAN IT33G0845311102000000235086 “provincia di residenza – iscrizione annuale Cognome e Nome“.
  3. Personale Docente inserito nelle Graduatorie ATA con contrato al 30 giugno o al 31 agosto, delega sindacale delega sindacale scarica CLICCA QUI
  4. CERTIFICAZIONE CIAD ACCREDIA PER GLI ISCRITTI (o che si iscriveranno) € 130,00 da versare su Fe.N.S.I.R. IBAN IT33G0845311102000000235086 “integrazione quota associativa Cognome e Nome“

📎 Documento allegato
Puoi consultare la nota ufficiale del Ministero qui:
👉 Nota MIM n. 87837 del 10 aprile 2025 (PDF)

730/2025: Anche quest’anno con il nostro CAF, la tua dichiarazione si fa in modo semplice e a distanza!

Hai già pensato alla tua dichiarazione dei redditi per il 2025?
Anche quest’anno ti offriamo la possibilità di usufruire del nostro servizio CAF a distanza per l’elaborazione del Modello 730, comodamente da casa tua.

✅ Un servizio su misura per te:

Il nostro servizio è:

  • Gratuito per gli iscritti con trattenuta mensile sul cedolino paga, e anche per il coniuge in caso di 730 congiunto;
  • Disponibile con un contributo di €15 per aspiranti o iscritti annuali senza trattenuta mensile;
  • Offerto con un contributo di €35 per familiari o conoscenti non dipendenti della scuola o del settore pubblico (è richiesta in questo caso l’iscrizione sindacale).

📌 IMPORTANTE:
Per chi si avvale dell’assistenza presso le segreterie territoriali di Agrigento (agrigento@fensir.it) e Salerno (salerno@fensir.it), il servizio non è gratuito e i costi possono variare in base agli accordi locali con CNA.


📤 Invio della documentazione:

Per una corretta elaborazione, ti invitiamo a inviare tutta la documentazione entro:

  • 30 maggio → per ricevere l’eventuale rimborso tra luglio e agosto;
  • 31 agosto → per il rimborso entro ottobre/novembre;
  • Oltre il 31 agostonon garantiamo più l’elaborazione, a causa dei tempi richiesti dalla sede centrale CAF.

➡️ Ti chiediamo di seguire scrupolosamente le indicazioni riportate nel file allegato, senza tralasciare nulla.
Chi ha già utilizzato il nostro servizio negli anni scorsi troverà parte della documentazione già archiviata, se invariata.

🔒 Ricorda di allegare sempre:

  • Carta d’identità e codice fiscale del dichiarante e dei familiari presenti in dichiarazione.

👨‍👩‍👧‍👦 Familiari a carico e novità:

Attenzione! Dal modello 730/2024 non spettano più detrazioni per figli a carico con meno di 21 anni.
L’Assegno Unico Universale, in vigore dal 1° marzo 2022, ha sostituito le vecchie detrazioni.
Tuttavia, è necessario compilare sempre il prospetto dei familiari a carico per accedere a bonus regionali e sconti fiscali.


✉️ Cosa specificare nella mail:

  • Componenti del nucleo familiare (coniuge, figli, altri) e relativa percentuale a carico
  • Dati relativi all’abitazione (proprietà, affitto, usufrutto, ecc.) con documentazione
  • Residenza (se diversa da quanto riportato nella carta d’identità)
  • Scelta per la destinazione del 5-8-2 per mille

📧 Dove inviare la documentazione?

Tutta la documentazione digitale e ogni richiesta di informazioni deve essere inviata esclusivamente a:

SCARICA L’ELENCO DEI DOCUMENTI

➡️ cafpatronato@fensir.it

❌ Invii ad altri indirizzi, anche se Fensir, potrebbero non essere presi in considerazione!


☎️ Contatti utili:

Per eventuali chiarimenti, potresti essere contattato da questi numeri:
📞 0350460151 (numero nazionale)
📱 3513393163 (Mariangela Mapelli – Responsabile CAF)

👉 Ti consigliamo di salvare questi numeri in rubrica per facilitare le comunicazioni!


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Tagli al personale scolastico: la Circolare n. 8 rende operativi i provvedimenti della Legge di Bilancio 2025. La Fensir: “È un attacco alla scuola pubblica”

Con l’emanazione della Circolare n. 8 del 7 aprile 2025, il Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato ha ufficializzato l’applicazione delle misure contenute nella Legge di Bilancio 2025, in particolare quelle previste dai commi 822-830 dell’articolo 1. Si tratta di una manovra che, al di là dei tecnicismi contabili, ha ricadute pesantissime sulla qualità e l’efficacia del servizio scolastico pubblico.

La scuola, già messa a dura prova da anni di precarietà, riforme frammentarie e carenze croniche di personale, si ritrova ora a fronteggiare una delle più significative riduzioni di organico degli ultimi anni. Un provvedimento che colpisce al cuore il sistema educativo e che, come denuncia la Fensir, mette a rischio l’intera tenuta della comunità scolastica.

Cosa prevede la circolare: tagli mascherati da riorganizzazione

La circolare traduce operativamente l’indirizzo della Legge di Bilancio, secondo cui le amministrazioni pubbliche devono rivedere i fabbisogni di personale “realizzando recuperi di efficienza” attraverso processi di digitalizzazione e razionalizzazione. In concreto, significa meno assunzioni, meno personale, più servizi da svolgere con meno risorse.

Nel settore scolastico, i numeri sono inequivocabili:

  • 5.660 posti docenti in meno dall’anno scolastico 2025/2026, nell’organico dell’autonomia, ossia nei posti comuni e in quelli destinati al potenziamento dell’offerta formativa;
  • 2.174 posti ATA (personale amministrativo, tecnico e ausiliario) in meno a partire dal 2026/2027, a seguito di una revisione dei criteri di definizione dell’organico.

Questi tagli sono imposti a livello nazionale e vincolano il Ministero dell’Istruzione e del Merito a sopprimere i posti nelle dotazioni organiche e a versare al bilancio dello Stato i risparmi ottenuti, anziché reinvestirli nel sistema scolastico. È una scelta politica chiara: non migliorare l’efficienza, ma ridurre la spesa.

Le conseguenze: meno scuola per tutti

La riduzione del personale docente comporta l’aumento del numero di alunni per classe, con tutte le conseguenze negative che ciò implica:

  • minore attenzione educativa;
  • difficoltà nella gestione delle situazioni complesse (alunni BES, disabilità, disagio sociale);
  • calo della qualità didattica e del benessere in aula.

Parallelamente, il taglio al personale ATA compromette l’efficienza amministrativa, la sicurezza e l’assistenza quotidiana negli istituti. Segreterie già in affanno, laboratori senza supporto tecnico, plessi senza sorveglianza adeguata: scenari che molte scuole conoscono fin troppo bene.

A fronte di un calo demografico sbandierato come giustificazione, ci si dimentica che la qualità dell’istruzione non può essere parametrata solo al numero degli alunni, ma deve tener conto delle complessità educative, territoriali e sociali che le scuole affrontano ogni giorno.

Favilla (Fensir): “Un attacco frontale alla scuola pubblica”

Durissimo il commento del segretario generale della Fensir, Giuseppe Favilla, che evidenzia con forza le implicazioni di queste misure:

“Quanto stabilito dalla legge di bilancio arriva a veloce attuazione. Quanto bisogna rimanere ancora inerti di fronte all’ennesimo attacco contro la scuola? Non si tratta solo di una questione di tutela del personale della scuola, docente e ATA, ma di tutta la Comunità Educante. Si tratta di un attacco alla scuola pubblica! Tagliare il personale docente necessariamente comporta classi più affollate; tagliare il personale ATA, significa avere meno servizi e assistenza nella scuola. La Fensir non ci sta!”

Favilla pone l’accento su una verità troppo spesso ignorata: la scuola non è un’azienda, e non può essere gestita come tale. Non è una spesa da comprimere, ma un investimento sociale e culturale, da difendere e potenziare.

Un meccanismo rigido

La circolare impone alle amministrazioni scolastiche di:

  • ridurre la dotazione organica sulla base dei risparmi ottenuti da cessazioni di personale;
  • sopprimere posti per un valore finanziario pari ad almeno il 25% dei risparmi;
  • non reinvestire i fondi ma restituirli al bilancio statale.

Ogni taglio viene calcolato in base a precise voci retributive (stipendio, tredicesima, IVC, oneri riflessi), come se il personale fosse solo un costo da abbattere, ignorando completamente l’impatto umano, relazionale ed educativo.

È prevista una possibile rimodulazione delle riduzioni, ma solo a “invarianza finanziaria”. In sostanza: i numeri restano quelli, si può solo decidere dove tagliare di più o di meno. Un gioco a somma zero, senza vie d’uscita reali.

Una scuola pubblica sempre più povera e più sola

Quello che si delinea per il prossimo triennio è un progressivo svuotamento della scuola pubblica: meno organico, meno risorse, meno servizi. Il rischio è quello di spingere sempre più famiglie verso soluzioni alternative, accrescendo le disuguaglianze.

La circolare non è un semplice atto tecnico: è l’attuazione concreta di una visione politica. Una visione che considera l’istruzione non una priorità strategica, ma un comparto da alleggerire.

La risposta della Fensir: “Non ci stiamo”

La Fensir lancia un appello forte al mondo della scuola, alle istituzioni e all’opinione pubblica: non è più il tempo del silenzio. Servono mobilitazione, consapevolezza e una presa di posizione chiara da parte di tutti i soggetti coinvolti.

La scuola è il fondamento della democrazia, il primo presidio contro l’emarginazione e ogni forma di discriminazione. Operare riduzioni di personale, significa colpire al cuore la coesione sociale, il futuro delle nuove generazioni, la dignità di chi ogni giorno si impegna per educare e formare.

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RPD anche ai precari: due sentenze confermano il diritto. La Fensir: “Giustizia per chi lavora, senza distinzioni contrattuali”

Due Tribunali. Due sentenze. Un principio comune: nessuna discriminazione salariale tra docenti a tempo determinato e indeterminato. Le recenti pronunce dei Tribunali di Udine (n. 697/2023) e Latina (n. R.G. 319/2024) hanno riconosciuto il diritto alla Retribuzione Professionale Docenti (RPD) anche al personale precario, sottolineando l’illegittimità di trattamenti economici differenziati a parità di mansioni svolte.

Una svolta giuridica che segna un passo decisivo nella battaglia per l’equità nel mondo scolastico, portata avanti con determinazione dal sindacato Fensir, da anni in prima linea nella difesa dei diritti del personale docente e ATA con contratti a termine.

Due tribunali, stesso principio: il lavoro ha lo stesso valore, sempre

A Udine, il giudice ha condannato il Ministero dell’Istruzione al pagamento di € 7.401,05 a favore di un docente precario, affermando che:

“Anche per i supplenti temporanei si pongono le medesime finalità di valorizzazione della funzione docente e di riconoscimento del ruolo svolto dagli insegnanti, in ragione delle quali il trattamento accessorio è stato istituito.”

A Latina, pochi mesi dopo, un’altra docente precaria ha ottenuto giustizia. Il Tribunale ha accolto il ricorso patrocinato dall’avv. Giovanni Battista Mascheretti, legale del Fensir, condannando il Ministero al pagamento di € 1.580,55. In questa occasione, il giudice ha sottolineato:

“La contrattazione collettiva non fa alcuna differenza tra docenti con supplenze brevi e saltuarie, docenti incaricati fino al 30 giugno o 31 agosto e docenti di ruolo. […] Non appare possibile desumere l’esclusione della corresponsione della RPD al lavoratore che svolga supplenze per brevi periodi.”

Fensir: “Una battaglia di civiltà. E non ci fermeremo qui”

Per il Segretario Generale del Fensir, Giuseppe Favilla, queste decisioni rappresentano una svolta che dà voce a un’ingiustizia annosa:

“La sentenza mette in risalto la profonda ingiustizia ancora una volta perpetrata nei confronti del personale precario effettuando una differenza di trattamento tra persone che svolgono professionalmente lo stesso identico servizio: siamo pronti ad impugnare in ogni tribunale d’Italia e debellare questa ingiustizia”.

Anche l’avv. Giovanni Battista Mascheretti, legale della Fensir e difensore in entrambe le cause, ha dichiarato:

“Una sentenza importante che sottolinea la necessità di trovare una soluzione legislativa, ma finché tale soluzione non sarà trovata è nostro dovere professionale difendere il personale supplente, docente o ATA, nell’ottenimento di un diritto oggettivo qual è la parità di trattamento salariale”.

Un segnale concreto per migliaia di lavoratori precari

Le due sentenze non hanno valore di precedente vincolante, ma rappresentano un forte segnale giurisprudenziale: un invito alla coerenza e al rispetto dei principi europei sul lavoro, che vietano disparità di trattamento non oggettivamente giustificate.

In un sistema scolastico che si regge sempre più spesso sul contributo dei supplenti brevi, è inaccettabile che il contratto diventi lo strumento per giustificare un trattamento economico differente a fronte di identiche responsabilità, impegno e competenze.

Fensir: tutela, supporto, azione

Il sindacato Fensir conferma il proprio impegno concreto accanto a docenti e personale ATA precari. Attraverso un’articolata rete legale e sindacale, il Fensir sostiene ricorsi individuali e collettivi in tutta Italia per affermare un principio semplice ma rivoluzionario: lo stesso lavoro merita lo stesso riconoscimento.

Chi ha prestato supplenze brevi negli ultimi anni può aver diritto alla RPD. Il Fensir invita tutti i lavoratori interessati a contattare le sedi territoriali per una verifica gratuita della propria posizione.

Ferie non godute ai precari: il Ministero si difende, la FENSIR contrattacca

Favilla (FENSIR): “La solita beffa ai danni dei più deboli. Ora basta!”

Con una circolare ministeriale prot. n. 75233 del 27/03/2025, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha fornito nuove indicazioni agli Uffici Scolastici Regionali in merito alla liquidazione delle ferie non godute da parte del personale docente assunto con contratto a tempo determinato.

Un intervento che arriva dopo numerose sentenze favorevoli ai lavoratori e orientamenti chiari della Corte di Cassazione, che ha stabilito – con ordinanze come la n. 16715/2024 e la n. 14268/2022 – che i docenti precari hanno diritto all’indennità per le ferie maturate e non fruite, a meno che l’amministrazione non dimostri di averli messi nelle condizioni di goderne realmente.

Il contesto normativo: tra Italia ed Europa

Il riferimento normativo principale rimane l’art. 5, comma 8, del DL 95/2012, che ha introdotto un divieto generale alla monetizzazione delle ferie per tutto il pubblico impiego, nell’ottica del contenimento della spesa pubblica. Tuttavia, una deroga inserita nella legge 228/2012 consente – solo al personale scolastico precario – la liquidazione delle ferie limitatamente ai giorni non fruibili per cause oggettive, come la breve durata dei contratti.

La Corte di Cassazione, in linea con il diritto europeo (direttiva 2003/88/CE e Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE), ha però ribadito che non si può presumere la fruizione automatica delle ferie durante la sospensione delle lezioni, se il docente non ha ricevuto una comunicazione chiara e tempestiva che lo invitasse a prenderle, con avvertimento espresso della loro possibile perdita.

La circolare del 27 marzo: responsabilità scaricate sui dirigenti

La risposta del Ministero è stata quella di scaricare la responsabilità gestionale sui dirigenti scolastici, invitandoli a notificare formalmente ai supplenti l’invito a godere delle ferie nei periodi di sospensione delle attività. In caso contrario – si legge nella circolare – non sarà possibile richiedere l’indennità sostitutiva.

Favilla (FENSIR): “Una beffa burocratica”

Il Segretario Generale della FENSIR – Federazione Nuovi Sindacati Istruzione e Ricerca, non ci sta:

Si tratta dell’ennesimo escamotage dell’amministrazione per giustificare una profonda ingiustizia. Tutti sappiamo che le ferie dei supplenti venivano spesso caricate nei periodi di sospensione didattica come Natale e Pasqua, e ciò senza un reale margine di scelta per i lavoratori.”
“È una norma figlia della spending review – aggiunge – che penalizza il personale a tempo determinato non solo sul piano contrattuale, ma anche umano: niente contratto fino al 31 agosto, ferie caricate in modo automatico, e nessuna reale parità di trattamento rispetto ai colleghi di ruolo. È una beffa nella beffa.

Un clima di tensione nelle scuole

A complicare ulteriormente il quadro, stanno emergendo segnalazioni gravi da parte dei lavoratori: in alcune scuole, i dirigenti scolastici pretendono la firma obbligatoria di presa visione delle circolari sulle ferie, e in caso di rifiuto minacciano sanzioni disciplinari. “Un atteggiamento che rischia di trasformarsi in abuso, poiché la presa visione non equivale a un’accettazione del contenuto si è messi a conoscenza di quanto comunicato dall’Amministrazione, ma la mancata presa visione non può trasformarsi in sanzione disciplinare: il personale in servizio conosce benissimo quali sono le proprie funzioni e responsabilità!” Conclude Favilla.

La FENSIR: “Basta ipocrisie. Servono tutele vere per i precari”

Per la FENSIR è tempo di interventi strutturali, non di norme tampone o cavilli burocratici. Il diritto alle ferie è un diritto fondamentale, riconosciuto dalla legislazione nazionale, comunitaria e dalla stessa Cassazione. Continuare a ignorare questa realtà significa accettare una scuola costruita sulla discriminazione e sulla precarietà sistemica. Inoltre se queste non sono godute devono tornare ad essere monetizzate in toto.

“Serve una svolta culturale e normativa – conclude Favilla –. Il precario non è un dipendente di serie B. Deve poter lavorare e vivere con dignità, senza dover ogni anno lottare per il riconoscimento di diritti basilari come le ferie retribuite.”

SCARICA QUI LA CIRCOLARE MINISTERIALE

Graduatorie ATA 2024/2027: in arrivo le indicazioni per sciogliere la riserva entro il 30 aprile

Per chi è stato inserito nelle graduatorie di terza fascia del personale ATA senza la Certificazione Internazionale di Alfabetizzazione Digitale (CIAD), il tempo stringe: il 30 aprile 2025 è il termine ultimo per regolarizzare la propria posizione. La CIAD è un requisito obbligatorio per tutti i profili, ad eccezione del collaboratore scolastico.

A breve il Ministero dell’Istruzione e del Merito pubblicherà una circolare con le istruzioni operative per sciogliere la riserva. Le indicazioni riguarderanno anche chi avrà sostenuto gli esami per la certificazione entro la scadenza, ma sarà ancora in attesa dell’attestato ufficiale.

Per chi deve ancora ottenere la certificazione, una valida opportunità è rappresentata da Fensir, che offre la possibilità di conseguire la CIAD DigComp 2.2. riconosciuta da ACCREDIA, con un contributo economico agevolato pensato proprio per chi intende aggiornare la propria posizione nelle graduatorie.

Per conseguire la Certificazione scarica il modulo, iscriviti al sindacato e con soli €130,00 otterrai la CIAD IdCert ACCREDIA. L’iscrizione al sindacato è condizione inderogabile.

INVIA I SEGUENTI DOCUMENTI a segreteria@formazione.fensir.it :

  1. Modulo iscrizione Sindacato;
  2. Copia versamento di €130,00 IBAN IT33G0845311102000000235086 (quota associativa e integrazione). ATTENZIONE se NON sei ancora in servizio nella scuola il versamento è di €165,00 (€130,00+€35,00 iscrizione annuale). Per coloro che sono in servizio la condizione minima è la delega con trattenuta sullo stipendio. La permanenza minima nel sindacato è in questo caso di 5 mesi effettivi dalla trattenuta, qualora dovesse avvenire revoca prima di tale data sarà emessa fattura compensativa fino al raggiungimento di €249,00 (prezzo pieno).
  3. Documento di riconoscimento.
  4. È sempre possibile l’acquisto al costo di €249,00 senza alcun vincolo (in tal caso bisogna contattare segreteria@formazione.fensir.it per le modalità di versamento.
  5. PER GLI ISCRITTI AL SINDACATO Copia versamento di €130,00 IBAN IT33G0845311102000000235086 causale: “integrazione quota associativa”.