FENSIR SINDACATO

5 ottobre, giornata del docente di qualità, inclusivo e per l’apprendimento di tutti

L’Agenda 2030 al punto 4 pone l’attenzione alla dimensione dell’istruzione e dell’insegnamento in generale, mettendo al centro la professionalità dei docenti: “Un’istruzione di qualità è la base per migliorare la vita delle persone e raggiungere lo sviluppo sostenibile”.

Sul termine qualità e valorizzazione, ogni governo in carica, ha dato una propria interpretazione, più o meno creativa, più o meno efficace, ma per lo più non condivisa dagli 800 mila docenti di ogni ordine e grado di scuola.

Accanto alla qualità dell’insegnamento non possiamo non considerare anche la condizione economica nonché lo status proprio del docente, sempre più oppresso da una burocrazia prima cartacea adesso in formato digitale, che non è certo focalizzata sulla qualità dell’insegnamento, ma sull’adempimento che  spesso opprime il docente, assoggettato al controllo di qualche dirigente scolastico poco illuminato.

“La scuola – dichiara Giuseppe Favilla, segretario generale della FeNSIR – è un luogo di apprendimento reciproco; è una realtà nella quale il talento, la passione, la dedizione, l’amore per la cultura, l’attenzione per la diversità, l’inclusività dei soggetti deboli, devono essere l’elemento fondante e fondamentale. Possiamo avere qualità nell’insegnamento se un docente è insoddisfatto, stanco, oppresso dal dover fare più che dal dover essere? No di certo! Come sindacati, rappresentativi o non, abbiamo il diritto/dovere di segnalare lo stato di disagio del docente; abbiamo il diritto/dovere di risolvere e rendere l’ambiente di lavoro, non solo sicuro (e non è la mascherina o il protocollo covid a renderlo tale), un ambiente piacevole da frequentare e da vivere in sinergico scambio di idee, parole, progetti, perché seppur, sembra ormai desueto come termine, insegnare resta quella che è sempre stato: una vocazione”.

La Federazione Nuovi Sindacati Istruzione e Ricerca vuole andare verso questi obiettivi, gli stessi suggeriti dall’Agenda 2030, un insegnamento di qualità. Una qualità che passa attraverso anche la serenità del lavoratore, del professionista dell’insegnamento, una stabilità del rapporto del lavoro debellando ad ogni livello e per tutti i docenti, dai docenti della scuola dell’infanzia ai docenti della secondaria di secondo grado, includendo anche i docenti di religione cattolica, tecno pratici, personale educativo, ogni forma di precariato. Debellare anche la condizione precaria degli stipendi, troppo bassa per ogni profilo, superamento della distinzione tra gli stipendi dei docenti della scuola dell’infanzia/primaria con i docenti della secondaria di primo e secondo grado: l’impegno e la passione nell’insegnare non è diverso nei gradi. In tutti i settori è necessario il medesimo impegno e la stessa dedizione e tutti i docenti hanno la stessa e medesima funzione nonché obiettivo: formare i cittadini del futuro.

“Non possiamo dimenticare la professionalità con cui i docenti, tutti i docenti, senza distinzione di ruolo o non ruolo, conclude Favilla, attuano strategie inclusive per gli alunni con BES e non solo. Non è una novità. Lo si è sempre fatto anche quando non erano previsti PDP o PFP per la valorizzazione degli studenti atleti ecc. La scuola di oggi è migliore di quella di ieri? Possiamo trovare opinioni diverse, opinioni a favore e contro, ma di certo, il docente, chiamato non a riempire vasi, ma ad accendere un fuoco nei propri studenti e studentesse (cfr Plutarco), è stato sempre il professionista dell’innovazione, anche se radicato nella tradizione; è stato l’antesignano dell’inclusività, nonostante visioni più o meno contrastanti, anche sociali, dando strumenti elementari e garantendo, nei limiti di ciascun studente, il successo formativo. I docenti non dimentichino: ciò che sono e ciò che è la scuola oggi non è altro che il frutto buono, spero, di ciò che si è seminato nel passato”.

L’augurio della FeNSIR a tutti i docenti perché guardando al passato, leggendo la realtà presente, siano proiettati ad un futuro sempre qualitativamente elevato, inclusivo garantendo a tutti l’apprendimento non solo di contenuti, ma di uno stile di vita aperto all’altro, all’ambiente, al mondo intero.

Il docente oltre l’insegnamento.

Il Middle Management nella scuola, è ora di un sindacato che ne valorizzi il lavoro svolto.

Sembra quasi essere blasfemi quando si afferma che bisogna valorizzare contrattualmente la figura dei collaboratori del Dirigente Scolastico, ma pochi conoscono il lavoro svolto da questa categoria di docenti, che collaborano all’organizzazione delle istituzioni scolastiche.  La figura del vicepreside, del collaboratore vicario, dei responsabili/referenti di plesso, di coloro i quali  in un certo qual senso garantiscono la funzionalità di una struttura sono davvero riconosciuti giuridicamente e questo riconoscimento ha un positivo riscontro nel contratto e nella carriera in generale a parte l’inserimento della funzione svolta nel proprio curriculum personale?

“Siamo convinti – afferma Giuseppe Favilla, segretario generale della nuova federazione sindacale FeNSIR –  che troppo a lungo si è negato un diritto fondamentale a questi colleghi che sono chiamati dai Dirigenti Scolastici a svolgere un vero e proprio lavoro, che per lo più è aggiuntivo al lavoro svolto in classe. Possiamo ancora pensare che il riconoscimento economico debba gravare la spesa sul fondo di Istituto? Perché non possono essere definite risorse aggiuntive previste contrattualmente  per le figura di sistema che ne garantisca, oltre a quello economico,  anche un riconoscimento giuridico spendibile anche nella carriera e nella retribuzione in modo sistematico?”

I docenti incaricati quali collaboratori del Dirigente Scolastico ricevono un importo forfettario stabilito dalla contrattazione di istituto che varia da un  massimo di 200 ore annui (3500 euro lordi) per alcuni primi collaboratori, ma che mediamente si attesta attorno alle 100 le ore annue per la maggior parte dei primi collaboratori (1750 euro lordi) e  a circa 15 ore medie annui (262 euro lordi)  per i semplici coordinatori di classe, comprensivo talvolta della funzione di presidente delegato dal Dirigente Scolastico per gli scrutini.

“Si tratta di elemosina”, chiosa Favilla, “soprattutto perché questo lavoro è aggiuntivo alla normale funzione docente. È giunto il momento di riunire questi colleghi in una Associazione Sindacale che ne valorizzi la professionalità, sia dal punto di vista economico e ne rivendichi anche contrattualmente benefici giuridici. È impensabile che il lavoro di coordinatore di classe della durata di 10 mesi debba essere retribuito con non più 180 euro netti l’anno o quello del primo collaboratore con 1100 euro in più rispetto alla propria contribuzione, per un impegno che prevede ore e ore di lavoro per la tenuta della scuola a supporto del Dirigente Scolastico. La nostra Federazione vuole impegnarsi nel strutturare un Sindacato Autonomo del Middle Management, che lotti e rappresenti i colleghi che ricoprono incarichi nell’organizzazione  e nella gestione della scuola”.

Ricordiamo che con la buona scuola, cioè a dire la legge 107/2015, la funzione del  cosiddetto vicepreside, nominato ex Art. 25 del D.Lgs. 165/01 esonerato dal servizio, ricevendo un compenso ex art. 88 del CCNL, ha subito una significativa modifica, infatti a norma dell’art. 1 comma 83 per ottenere l’esonero dal servizio deve rientrare nel 10% massimo dell’organico dei docenti della scuola e che ci sia un docente della materia o delle materie cui è titolare il primo collaboratore o i collaboratori, nell’organico potenziato. Solo con la legge 79/2022 è possibile, e dunque a partire da settembre 2022, per le istituzioni in reggenza, avere l’esonero del primo collaboratore anche in assenza del docente potenziato. “Riteniamo – conclude Favilla –  che la norma  che prevede la presenza necessaria del docente potenziato della materia del collaboratore individuato dal Dirigente debba essere superato non solo per quelle istituzioni che sono in reggenza ma in modo capillare per tutte le scuole. Infatti non è detto che tra le discipline potenziate in un istituto ci sia un docente che abbia volontà nell’accettare tale incarico, è limitante anche per lo stesso Dirigente Scolastico. Ci sono poi alcune figure, come il docente di religione cattolica il quale non potrà mai ricevere la proposta del dirigente scolastico quale primo collaboratore con esonero dal servizio in quanto non è previsto il potenziamento dell’irc, seppur qualificato e con esperienza nell’organizzazione, se vuole potrà farlo aggiungendo tale gravoso impegno, con l’ordinario servizio in classe”.

Come è risaputo l’incarico di collaboratore del DS, nelle sue varie sfaccettature, da quello di vicepreside a coordinatore di classe, di plesso ecc., gravano sui fondi della scuola e sottratti alla progettualità a favore degli studenti e delle studentesse, degli alunni e delle alunne, dei bambini e delle bambine. Ma una scuola di qualità oggi non può rinnegare il contributo prezioso di alcuni colleghi, circa il 10% delle singole istituzioni scolastiche, si occupano concretamente dell’ avvio dell’anno scolastico, specialmente di fronte ad organici definiti talvolta al 70/80 % e che senza la presenza di validi collaboratori dello Staff del Dirigente Scolastico, diventerebbe di difficile gestione. Dunque è necessario trovare risorse definite nel tempo e che non vengano sottratte alla progettualità didattica ed educativa.

Chiedere dunque una natura giuridicamente e contrattualmente definita sarà uno degli obiettivi della FeNSIR che si pone come principio cardine della propria azione sindacale la valorizzazione della specificità di ciascun lavoratore della scuola e tra questi dei docenti del middle management.

Ufficio Stampa

FeNSIR

Aprea: precariato, doppia beffa. Dobbiamo farla finita con i “mea culpa”

Aprea FI: c’è una doppia beffa molti idonei non vengono chiamati e raggiungere ruolo perché non sono stati previste graduatorie a scorrimento. Dobbiamo farla finita con questa storia delle cattedre vuote, tutti gli anni facciamo i “mea culpa” ma tutti gli anni siamo punto a capo” (https://www.youtube.com/watch?v=sEiGpwMBJqQ). Così si esprime Valentina Aprea all’incontro a distanza con i docenti sulle piattaforme del neo sindacato FeNSIR (Federazione Nuovi Sindacati Istruzione Ricerca) e sul gruppo facebook O.N.D.E. (organizzazione nazionale docenti e personale educativo).

 I temi proposti per il confronto con l’on Aprea sono stati sostanzialmente due: la criticità delle graduatorie di merito, ancora non prodotte in diverse regione e le rettifiche avvenute lo scorso 1 settembre, gettando nello sconforto diverse decine di docenti che erano in attesa dell’assegnazione della sede.

La Segretaria Nazionale del Fensir – Sadoc, sindacato autonomo docenti,  aderente alla Federazione, Roberta Granata ha sottolineato che “l’Amministrazione ha messo in atto un procedimento in autotutela non tutelando però coloro i quali si erano visti assegnare il ruolo in una provincia e avevano già effettuato la scelta della sede, sede che non è mai arrivata. Dietro questa scelta ci sono licenziamenti da altri lavori da parte dei vincitori e rinunce ad altri insegnamenti a far data dal 1 settembre, giorno in cui i 235 docenti individuati nello scorrimento per surroga dovevano ricevere la destinazione finale in una istituzione scolastica, di questi sono stati soddisfatti circa un centinaio, i rimanenti sono rimasti fuori dal tempo indeterminato”

L’On. Aprea ha appreso durante la trasmissione dell’increscioso accaduto e ha anche dichiarato  l’impossibilità di poter procedere anche con una semplice interrogazione parlamentare affinché si potesse chiedere al Ministero quale soluzione mettere in atto. La stessa onorevole poi non ha esitato a consigliare agli esclusi di procedere per via giudiziaria.

Giuseppe Favilla, segretario Generale della FeNSIR, sottolinea con forza, che simile comportamento dell’amministrazione non è stato dannoso per i docenti coinvolti che si metterà in atto una procedura di tutela del diritto di tutti coloro i quali sono stati destinatari dell’assegnazione della provincia di vedersi riconosciuto quanto loro destinato. 

Sulla Scuola inoltre Valentina Aprea ha tracciato un percorso politico per la realizzazione della stabilizzazione dei docenti “che svolgono tutti i ruoli al pari dei docenti di ruolo ma che non sono poi alla fine assunti nei ruoli”.  Non esita a sottolineare il lavoro svolto per la formazione iniziale così come prevista dalla legge 79/2022 (DL 36) nonché della formazione continua, ma al contempo sottolinea che “non ci potrà essere mai vera attuazione finché non si metta un punto fermo riguardo l’assunzione di centinai di migliaia di docenti precari”. Traccia anche dei percorsi di stabilizzazione a tempo indeterminato prevedendo assunzione di tutti coloro che sono abilitati, ma anche coloro i quali hanno svolto gli ultimi anni di servizio senza demerito, poi li formiamo, e li valutiamo per l’immissione in ruolo, quindi io sono assolutamente per evitare questa falsa selezione di merito, dove si dice che tutti devono fare  i concorsi  e poi sappiamo che concorsi sono stati fatti ultimamente e soprattutto non possiamo prescindere dai tempi di lezione e dagli anni scolastici che si susseguono”. Conclude Aprea: “ricordate dobbiamo fare un’alleanza, per l’innovazione, per la qualità e per la motivazione e siccome tutto questo passa dalla serenità soprattutto dai posti, dunque è necessario prima di tutto stabilizzazione, secondo attenzione alle modalità del rinnovo contrattuale e alle attività a favore dell’insegnamento…”

Il Segretario della Fensir, Favilla, sottolinea positivamente l’intervento volto alla soluzione del precariato nella scuola, “ma anche la necessità che l’amministrazione diventi efficiente nella sua azione. Ad oggi non sono state pubblicate le graduatorie di merito per l’assunzione in ruolo, come in Sardegna e in Sicilia, ma nemmeno si è ancora dato il via all’assunzione  a tempo determinato dalle GPS, a pochi giorni dall’avvio delle lezioni”.

Roberta Granata, segretaria del Fensir-SADOC, sottolinea come l’aspetto economico e la stabilità lavorativa debba essere garantita al pari di ogni altra riforma organica della scuola, con l’assunzione in tempi certi e modalità chiare e trasparenti e procedure, che in una volta messe in atto, debbano essere portate a termine correttamente e senza produrre un danno al lavoratore.

Ufficio Stampa

FeNSIR – SADOC

Abolizione dell’ora di religione, Piacente, la solita propaganda politica in prossimità delle elezioni.

Abolizione dell’ora di religione, Piacente, la solita propaganda politica in prossimità delle elezioni politiche.

Favilla, conferma della cecità di quella politica che non fa bene al paese? Saranno i posteri a giudicare.

Non passano inosservate le affermazioni di talune nuove “forze” politiche riguardo le proposte per la scuola del proprio partito o coalizione.

“Come al solito, in prossimità delle elezioni politiche, afferma l’Avv. Attilio Piacente, segretario nazionale del FeNSIR-SAIR, ecco che spuntano fuori discorsi e proposte di legge acchiappavoti, o acchiappa visibilità, e non si può non far notare la prima cosa: mancanza di rispetto dei lavoratori! E già, perché Irc si o Irc no, bisogna sempre ricordarsi che si tratta di persone, ormai quasi tutti  laici, lavoratori, laureati e specializzati in una materia che si è confermata quale  disciplina formativa, orientata e basata sul rispetto dell’”altro”, perché le diversità culturali sono una ricchezza per qualsiasi paese civilizzato!

Ed allora questi politici mostrano tutta la loro “fragilità” culturale e a volte anche la loro vera e propria ignoranza (nel senso che non sanno come funziona l’ora di religione, ma ne parlano!) allorché “dimenticano” che sia nella scuola dell’infanzia che nella primaria, nonché nella secondaria di primo e secondo grado, tale ora è sempre facoltativa e l’istituto di avvalersi o meno esiste ormai da quarant’anni. Ignorano che la percentuale più alta si raggiunge proprio in tali fasce di età (infanzia, primaria e secondaria di primo grado), il che significa che le famiglie “gradiscono” che i loro figli frequentino l’ora di Irc.

Favilla, segretario generale della Federazione Nuovi Sindacati Istruzione e Ricerca, non lascia perdere l’occasione per  sottolineare come la proposta di abolire l’IRC nel primo ciclo non fa altro che dimostrare che qualche cosa non va per il giusto verso. Non si ha contezza nemmeno dei numeri che ci stanno dietro, uomini e donne,  laiche e laici che con l’IRC non solo hanno portato nella scuola la passione per l’insegnamento e lo dimostrano i dati percentuali degli avvalentisi, ma anche che sono dei lavoratori, migliaia di lavoratori, parliamo di 18000 docenti del primo ciclo, con rispettive famiglie a cui ognuno di loro deve garantire serenità. Inoltre di questi 18000 oltre 11000 sono ancora con un contratto a tempo determinato. Che fine farebbero? Certe affermazione non forse conferma di quella politica che non fa bene al Paese? Saranno i posteri a giudicare, conclude Favilla.

Conclude Piacente: “Ed allora, prima di tutto il rispetto per questi lavoratori che come me hanno dovuto aspettare più di 20 anni per essere di ruolo, o che nonostante insegnino da diversi anni (10,15), ancora non lo siano! Vista e considerata la proposta di legge di riforma della scuola, nel programma politico di Possibile, la formazione politica di Civati e Brignone, oggi come oggi, 19 agosto 2022  mi verrebbe voglia di lanciare una provocazione: ma perché non rendere tutte le materie scolastiche, al pari dell’Irc, facoltative?

Ufficio Stampa

FeNSIR-SAIR

IdR INSERITI IN GPS PER LE SUPPLENZE DI ALTRO INSEGNAMENTO

Le GPS hanno il compito di assegnare al personale precario le cattedre libere a docenti che liberamente,
presentando la domanda entro il termine del fissato dall’Amministrazione che, come sappiamo, per
quest’anno è il 16 agosto alle 14.
Ebbene una particolare categoria di precari, quali i docenti di religione cattolica, il cui reclutamento è
“normato” da regole diocesane del tutto differenti da quelle Statali, si trovano nella condizione di dover
rinunciare alla possibilità di ricevere un contratto, di qualsiasi tipologia, posto comune o sostegno oppure
della classe di concorso per cui si ha titolo e si è inseriti, per un tuffo in quello che non sempre è una
certezza la possibilità di un incarico annuale quale docente di religione.
Le diocesi, in modo difformemente l’una dall’altra, comunicano la conferma dell’incarico o il suo
conferimento in momenti diversi e sovente avviene dopo il 16 agosto e qualcuna anche gli ultimi giorni. “È
vero, non si tratta di un numero spropositato di docenti che si trovano ad affrontare la scelta, ma è
comunque giusto dare la possibilità, anche a questi colleghi – spiega Attilio Piacente neo segretario
nazionale del Nuovo SAIR, Sindacato Autonomo Insegnanti di Religione aderente alla Fe.N.S.I.R.
Federazione Nuovi Sindacati Istruzione e Ricerca – di poter ottenere un incarico annuale. È la condizione
dei nuovi incaricati o di coloro i quali si trovano in fondo alle liste diocesane, da poco conclusi gli studi.
Crediamo che sia giusto lasciare loro la possibilità di ricevere, nel caso un contratto a tempo determinato
eventualmente per una classe di concorso o posto dalle Graduatorie Provinciali delle Supplenze”.
La norma che prevede l’esclusione dalla possibilità di ricevere una proposta successiva di un contratto al 31
agosto o al 30 giugno, oppure di optare per spezzoni superiore alle 6 ore, utili anche al completamento ore
cattedra, eventualmente in caso di destinati di uno spezzone di religione, di fatto è una norma che
penalizza molto i docenti di religione all’inizio della loro carriera. “Si potrebbe chiedere alla CEI di
uniformare le procedure di conferma e conferimento nomine entro il mese di luglio?” Si domanda Favilla,
adesso Segretario Generale della Fe.N.S.I.R. e docente di religione, “Sì, ma è anche vero che passare da un
sistema discrezionale qual è quella delle modalità di assegnazione delle ore di religione a quello di una
procedura unitaria la vedo difficile in tempi brevi”
“Di certo – conclude Favilla – sarebbe bastato aggiungere poche righe riguardo a ciò nell’ordinanza
112/2022 considerando anche questa categoria di lavoratori, scrivendo chiaramente della possibilità di non
essere esclusi da incarichi al 31/08 o al 30/06 proveniente dalla successiva chiamata da Graduatoria di
Istituto. Sappiamo benissimo che spesso le situazioni personali dei docenti di religione cambiano al di là
della propria volontà e la rinuncia a priori, di fatto, sembra un’ulteriore punizione”
L’ufficio legale del SAIR propone di inviare comunque una comunicazione in carta libera all’ufficio scolastico
provinciale in cui si è inserti in GPS per altro insegnamento, in cui si comunica che per l’anno scolastico
2022/23 si è intenzionati ad accettare un Incarico di Religione cattolica, chiedendo contestualmente di non
essere esclusi dalla possibilità di conferimento di eventuali cattedre da Graduatorie di Istituto o spezzoni
pari o superiori a 7 ore, trovandosi nella posizione particolare di incaricato annuale e magari nell’incertezza
del conferimento o conferma dell’incarico di religione.
Ufficio Stampa

FERRAGOSTO TRA SCELTE E CAOS GPS

Come è noto il 16 Agosto prossimo terminerà la finestra per poter optare la scelta delle sedi di servizio per il personale precario. Quello che più stupisce non è il fatto che tutto avvenga sempre in concomitanza in periodi caldi  e che dovrebbero essere dedicati al recupero psico-fisico, a ciò ormai si è abituati ed è ormai consuetudine che tutta l’attività della scuola, e per i precari in modo specifico, si concentrano nel mese di agosto, ma  quello a cui non ci si abitua è il caos che puntualmente si verifica. Considerate le modalità telematiche con cui ormai il personale della scuola è costretto ad operare le scelte, sarebbe stato sufficiente indicare tale priorità direttamente con la presentazione del rinnovo delle GPS, con la possibilità di modificare tali priorità o le scuole successivamente in un tempo ridotto, tanto più che le disponibilità effettive delle cattedre o spezzoni disponibili viene pubblicata successivamente. Oppure ritornare alla vecchia modalità della scelta in presenza? Potrebbe essere una possibilità al fine di evitare errori nell’attribuzione delle sedi. E sono proprio gli errori presenti nelle graduatorie  che devono essere corretti e ci si stupisce come un semplice calcolatore possa attribuire a caso i punti, evidentemente i bug sono talmente tanti ancora da risolvere che ci si domanda se non sia il caso di rivedere l’intero impianto del reclutamento tramite graduatorie provinciali per le supplenze

“La Federazione Nuovi Sindacati Istruzione e Ricerca (Fe.N.S.I.R.), attraverso le sua struttura autonoma, S.A.DOC. (Sindacato Autonomo Docenti)  afferma il Segretario Generale appena eletto, Giuseppe Favilla, darà il supporto necessario a tutto il personale che ne fa richiesta. Vigilerà sul corretto scorrimento delle graduatorie e porrà in essere tutte le tutele giuridiche necessarie affinché venga rispettato il diritto di ciascuno a vedersi riconoscere un contratto, seppur a tempo determinato, ma corrispondente in modo corretto al proprio punteggio e posizione in graduatoria”.

“Siamo convinti – continua Favilla – che l’unica soluzione al “balletto” delle supplenze sia mettere in atto procedure semplificate di reclutamento a tempo indeterminato e su tutti i posti disponibili con il concreto superamento tra l’organico di diritto e quello di fatto, specialmente in presenza di cattedre strutturalmente attive nelle scuole. Anche in questo caso, sarà nostro impegno il superamento di tutto il precariato della scuola, nel rispetto delle specificità legislative di ciascuna categoria”.

L’Ufficio Stampa