RICORSI

RPD anche ai precari: due sentenze confermano il diritto. La Fensir: “Giustizia per chi lavora, senza distinzioni contrattuali”

Due Tribunali. Due sentenze. Un principio comune: nessuna discriminazione salariale tra docenti a tempo determinato e indeterminato. Le recenti pronunce dei Tribunali di Udine (n. 697/2023) e Latina (n. R.G. 319/2024) hanno riconosciuto il diritto alla Retribuzione Professionale Docenti (RPD) anche al personale precario, sottolineando l’illegittimità di trattamenti economici differenziati a parità di mansioni svolte.

Una svolta giuridica che segna un passo decisivo nella battaglia per l’equità nel mondo scolastico, portata avanti con determinazione dal sindacato Fensir, da anni in prima linea nella difesa dei diritti del personale docente e ATA con contratti a termine.

Due tribunali, stesso principio: il lavoro ha lo stesso valore, sempre

A Udine, il giudice ha condannato il Ministero dell’Istruzione al pagamento di € 7.401,05 a favore di un docente precario, affermando che:

“Anche per i supplenti temporanei si pongono le medesime finalità di valorizzazione della funzione docente e di riconoscimento del ruolo svolto dagli insegnanti, in ragione delle quali il trattamento accessorio è stato istituito.”

A Latina, pochi mesi dopo, un’altra docente precaria ha ottenuto giustizia. Il Tribunale ha accolto il ricorso patrocinato dall’avv. Giovanni Battista Mascheretti, legale del Fensir, condannando il Ministero al pagamento di € 1.580,55. In questa occasione, il giudice ha sottolineato:

“La contrattazione collettiva non fa alcuna differenza tra docenti con supplenze brevi e saltuarie, docenti incaricati fino al 30 giugno o 31 agosto e docenti di ruolo. […] Non appare possibile desumere l’esclusione della corresponsione della RPD al lavoratore che svolga supplenze per brevi periodi.”

Fensir: “Una battaglia di civiltà. E non ci fermeremo qui”

Per il Segretario Generale del Fensir, Giuseppe Favilla, queste decisioni rappresentano una svolta che dà voce a un’ingiustizia annosa:

“La sentenza mette in risalto la profonda ingiustizia ancora una volta perpetrata nei confronti del personale precario effettuando una differenza di trattamento tra persone che svolgono professionalmente lo stesso identico servizio: siamo pronti ad impugnare in ogni tribunale d’Italia e debellare questa ingiustizia”.

Anche l’avv. Giovanni Battista Mascheretti, legale della Fensir e difensore in entrambe le cause, ha dichiarato:

“Una sentenza importante che sottolinea la necessità di trovare una soluzione legislativa, ma finché tale soluzione non sarà trovata è nostro dovere professionale difendere il personale supplente, docente o ATA, nell’ottenimento di un diritto oggettivo qual è la parità di trattamento salariale”.

Un segnale concreto per migliaia di lavoratori precari

Le due sentenze non hanno valore di precedente vincolante, ma rappresentano un forte segnale giurisprudenziale: un invito alla coerenza e al rispetto dei principi europei sul lavoro, che vietano disparità di trattamento non oggettivamente giustificate.

In un sistema scolastico che si regge sempre più spesso sul contributo dei supplenti brevi, è inaccettabile che il contratto diventi lo strumento per giustificare un trattamento economico differente a fronte di identiche responsabilità, impegno e competenze.

Fensir: tutela, supporto, azione

Il sindacato Fensir conferma il proprio impegno concreto accanto a docenti e personale ATA precari. Attraverso un’articolata rete legale e sindacale, il Fensir sostiene ricorsi individuali e collettivi in tutta Italia per affermare un principio semplice ma rivoluzionario: lo stesso lavoro merita lo stesso riconoscimento.

Chi ha prestato supplenze brevi negli ultimi anni può aver diritto alla RPD. Il Fensir invita tutti i lavoratori interessati a contattare le sedi territoriali per una verifica gratuita della propria posizione.

Fensir denuncia ritardi nell’erogazione della Carta del Docente: “Inaccettabile l’inadempienza del Ministero”

Il Sindacato Fensir lancia l’allarme sui ritardi nell’erogazione della Carta del Docente, nonostante centinaia di sentenze favorevoli ottenute. Molti insegnanti attendono da oltre un anno l’accredito del bonus spettante, nonostante la notifica delle decisioni all’Amministrazione, in particolare agli Uffici Scolastici Regionali (USR) e al Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM).

Sentenze favorevoli, ma liquidazioni ferme

La Carta del Docente, istituita dalla legge 107/2015, garantisce un bonus annuale di 500 euro per la formazione e l’aggiornamento dei docenti di ruolo. Tuttavia, varie pronunce giudiziarie, tra cui quella del Consiglio di Stato n. 1842/2022, hanno stabilito che anche i docenti precari hanno diritto a questo beneficio. Nonostante ciò, le richieste continuano a rimanere inevase, generando una situazione di stallo che penalizza centinaia di lavoratori della scuola.

Il Ministero non adempie, aumentano i costi per l’Amministrazione

Secondo la Fensir, i ritardi nell’erogazione sarebbero legati a difficoltà burocratiche e all’assenza di un’efficace programmazione da parte del Ministero. In alcune realtà si sta già procedendo con ricorsi di ottemperanza per obbligare l’Amministrazione a rispettare le sentenze. Questi procedimenti, oltre a prolungare i tempi, stanno facendo lievitare i costi per lo Stato, che si trova costretto a risarcire anche le spese legali per l’inadempienza.

Favilla (Fensir): “Serve rispetto per la giustizia e i docenti”

Il Segretario Generale del Fensir, Giuseppe Favilla, esprime forte preoccupazione per la situazione:
“Siamo di fronte all’ennesima mancanza di attenzione verso la giustizia e verso chi ha ottenuto un diritto. È impensabile che, dopo 12 o 18 mesi dalla sentenza, il Ministero non abbia ancora adempiuto a quanto stabilito dal giudice.”

Il sindacato ribadisce la necessità di un intervento immediato affinché i docenti possano ricevere quanto loro spetta, evitando ulteriori contenziosi che appesantiscono il sistema giudiziario e i bilanci pubblici.

Fensir: “Serve una riforma strutturale e per tutti i docenti: la formazione è per tutti, senza limite temporale dei contratti”

Oltre alla richiesta di immediata esecuzione delle sentenze, il Fensir sottolinea la necessità di una riforma che garantisca l’accesso alla Carta del Docente a tutti gli insegnanti, senza discriminazioni tra personale di ruolo e precario, al 31 agosto, 30 giugno o supplenti. Solo così si potrà assicurare pari opportunità di formazione per l’intero corpo docente e la possibilità, per alcuni di potersi maggiormente specializzarsi a beneficio delle future generazioni.

Il sindacato invita il Ministero a rispettare le decisioni giudiziarie e a trovare una soluzione tempestiva per evitare un’escalation di ricorsi, che comporterebbe un’ulteriore perdita di tempo e di risorse pubbliche.

Carta del Docente: Importante Sentenza del Tribunale di Brindisi

Il Tribunale di Brindisi ha emesso una significativa sentenza riconoscendo il diritto dei docenti con contratto a tempo determinato a ricevere il beneficio della Carta del Docente da 500 euro per ogni anno di servizio prestato. Il Ministero dell’Istruzione e l’USR Puglia sono stati condannati ad accreditare il beneficio con le stesse modalità previste per i docenti di ruolo.

Motivazioni della Sentenza

La decisione si fonda su diversi principi giuridici di rilievo:

  • Parità di trattamento: La sentenza conferma che l’esclusione dei docenti precari dalla Carta del Docente costituisce una violazione del principio di non discriminazione stabilito dal diritto dell’Unione Europea e dalla giurisprudenza nazionale.
  • Obbligo di formazione: I docenti a tempo determinato sono tenuti a svolgere attività di formazione obbligatoria, al pari dei colleghi di ruolo, secondo il CCNL della scuola e la Legge 107/2015 (Buona Scuola). Non riconoscere loro gli strumenti necessari per aggiornarsi compromette la qualità dell’insegnamento e viola il principio di buon andamento della Pubblica Amministrazione.
  • Precedenti giurisprudenziali: La Corte di Giustizia dell’Unione Europea e la Corte di Cassazione (sentenza n. 29961/2023) hanno già chiarito che l’esclusione dei docenti precari dal beneficio della Carta è illegittima e in contrasto con il diritto comunitario.

Fensir promuove nuovi ricorsi!

Alla luce di questa sentenza, Fensir invita tutti i docenti precari a far valere i propri diritti! Se hai avuto un incarico annuale o fino al termine delle attività didattiche e non hai ricevuto la Carta del Docente, puoi ottenere il rimborso attraverso un’azione legale.

💡 Come aderire ai ricorsi?
✅ Contatta Fensir per ricevere assistenza legale ricorsi@fensir.it oppure al numero 800 820 776
✅ Partecipa ai nuovi ricorsi collettivi
✅ Rivendica il tuo diritto alla formazione e all’aggiornamento professionale

📩 Per maggiori informazioni e per aderire ai ricorsi 2024-2025, visita:
https://www.fensir.it/2024/09/19/ricorsi-2024-2025-aderisci/

Non lasciare che i tuoi diritti vengano negati: Fensir è al tuo fianco per garantire equità e giustizia per tutti i docenti!

CARTA DOCENTI: Permanente per i docenti al 31 agosto, dubbi per gli incaricati al 30 giugno.

La Legge di Bilancio 2024, approvata nelle scorse ore, ha introdotto dopo nove anni dalla sua istituzione il beneficio della Carta del docente anche ai supplenti annuali su posto vacante (scadenza 31 agosto)

I precedenza era stata introdotta solo come un tantum nel 2023, è ora resa strutturale e si applica anche a chi ricopre incarichi annuali fino al 31 agosto. 

Con un importo massimo di 500 euro all’anno, il provvedimento risponde a una sentenza della Corte di Giustizia Europea, che ha dichiarato non conforme la limitazione del beneficio ai soli docenti di ruolo. Scopriamo le principali novità e implicazioni di questa estensione.

L’importo non è più fissato per legge a 500 euro, ma di anno in anno con Decreto Ministeriale, il suo importo varierà. Ci si domanda se tale scelta sia legata ad un’ottica di risparmio o solamente legato al finanziamento limitato a 60 milioni di euro.

Al momento sembrano rimanere esclusi i docenti supplenti temporanei e i colleghi al 30 giugno e ovviamente anche il personale ATA.

La nostra organizzazione sindacale supporterà i colleghi con contratti al 30 giugno a far valere il diritto alla carta docenti presso i tribunali italiani.

ADERISCI AI RICORSI CARTA DEL DOCENTE

DIFFIDA E RICORSO RECUPERO GIURIDICO ED ECONOMICO 2013

Nelle ultime settimane circola nelle nostre scuole e chat un modulo di diffida, distribuito in modo particolare da tre sindacati, per diffidare il Ministero allo sblocco dell’anno giuridico ed economico del 2013.

Non entreremo qui nelle motivazioni politiche. Ma pensiamo che sia tutta propaganda e anche tardiva, soprattutto dal punto di vista del maturato economico.

Detto ciò abbiamo riflettuto comunque sull’opportunità di inviare la sola diffida e messa in mora ai fini dell’interruzione almeno giuridica.

Il blocco ha interessato tutto il pubblico impiego, dunque non nutriamo molte speranze di successo riguardo il recupero economico.

I ricorsi che metteremo in atto saranno “pilota” in prima istanza e saranno fatti solo da alcuni di noi che effettivamente nell’anno 2013 eravamo in servizio. Ciò per evitare ai nostri iscritti eventuali condanne al pagamento delle spese giudiziarie. Nel frattempo monitoreremo con i nostri legali l’evolversi della situazione.

Chi può inviare?

  1. Il personale a tempo indeterminato e incaricato annuale dal 01/01/2013 al 31/12/2013
  2. Tutto il personale a tempo determinato in servizio dal 01/02/2013 fino agli scrutini (supplenti)
  3. Chi ha iniziato il servizio in qualità di incaricato annuale (30/06 o 31/08) o a tempo indeterminato il 01/09/2013
  4. Tutto il personale: docente e ATA

Cosa inviare?

La diffida va inviata tramite PEC o R/R (indirizzi in intestazione in allegato) in entrambi i casi conservare le attestazioni di invio e ricevimento. Può essere presentata anche tramite la scuola depositando all’ufficio protocollo una copia, facendosi rilasciare copia protocollata. In tutti i casi la documentazione può essere inviata anche al nostro settore “Ricorsi” a ricorsi@fensir.it , responsabile è il segretario Gaetano Scognamiglio.

SCARICA QUI LA DIFFIDA

E il ricorso?

Riguardo al ricorso al momento raccoglieremo le adesioni, con la più ampia apertura all’evolversi della situazione. Il principio in questo caso è la prudenza, ma anche la mediazione politica per quanto ci riguarda. Mentre si spera, ma dubitiamo, che ci possa essere un’apertura contrattuale.

Per manifestare il tuo interesse al ricorso compila il FORM (clicca QUI)